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Arredi e suppellettili
In cucina: Arca, baccile (catino
o grosso piatto), bagnarola,
battelarde, callare o
quetture, callara (caldaio più grosso, per bollire il mosto), caténa
(del focolare, per
appendere il caldaio), caciare,
cazzaròla, cecquelattèra, chepèlla, cheppine, cónca, crestagliéra, cùchema
(in lamiera per bollire latte, caffè ecc.), cùcheme
(in terracotta per conservare acqua), cuóppe
(grosso coperchio in lamiera per cuocere patate, arrosto ecc. sotto la
brace del focolare), ferchettóne (forchetta
grossa in legno), ferrizza
(sgabello di assi di sughero),
fressóra (padella), guantiéra (vassoio),
gliuma (lume ad olio), maniére
(mestolo in rame per attingere acqua dalla conca), mantìle
(tovaglia), massa (madia), mettìglie o egnetùre
(imbuto), mònache (perno girevole per appendere il caldaio al focolare;
gabbia in legno entro cui si mette lo scaldino
per riscaldare le lenzuola in inverno),
‘mpagliata (fiasco
rivestito di giunchi o vimini), palétta
(per rimuovere o prendere la brace), peglicce
o setacce, pegnata (per
cuocere i fagioli), piatte (pl. piatta),
pila (pentola), quertiéglie,
quertèlla (coltello più grosso, Forc.), ramàre
(grata in legno per appendere stoviglie di rame), rattacacia
(grattugia), rencèlla (recipiente
in coccio, simile aglie cùcheme
ma molto più grosso, per
conservare l'acqua), salviétta,
scanne o squanne (panca), scèrramósche (liste di carta legate ad un bastone per scacciare
le mosche), scesciature (tubo
metallico per soffiare nel fuoco), schiamarola
(schiumarola), scifa (piatto
rettangolare in legno di faggio, per stendere la polenta, essiccare frutta
ecc.), spasa (grosso piatto a
bordi bassi), stenneture (matterello),
taveruózze (larga tavola in
legno per ammassare la farina,
stendere la polenta, mettere ad essiccare frutta ecc.), panara
(per posare nel forno l’impasto del pane), retràvela (specie di rastrello per ritirare cenere e brace nel
forno, grano sull’aia ecc.),
tenaglia (per attizzare il fuoco), tenòzza
(recipiente in doghe di legno pe
dà glie scefóne aglie puórche, che respètte parlènne!),
tiéste (teglia in lamiera), vecale
(boccale).
In camera da letto: Appiccapanne,
baccile, baùglie, chemmò, lenzuóre (pl. lenzòra),
pesciature o renare (orinatoio, zì
pèppe), pettenéssa (da donna), quelennétta
(comodino), spiérchie
(specchio), liétte[5].
Nella stalla: Capézza,
cestróne (pl. cestrune), jàcquera (dal lat. laqueus,
funi per legare carichi sul basto dell'asino), lèstra, ‘mmaste (basto), magnatóra.
[5] Che era molto alto, poichè sotto di esso si conservavano sacchi di grano, granturco, patate, ceste di mele, fichi secchi ecc.
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