IMMAGINI DI CASA NOSTRA

 

IL PAESE

 

Il Corso Umberto I e la chiesetta di S. Rocco. 

 

 

 

La piazzetta intitolata a padre Ilario Cancelli.

 

 

 

La scaliata, scenario di emozioni indimenticabili. Ogni pescosolidano la porta impressa nel cuore a ricordo dei momenti più importanti della sua vita: il matrimonio, il battesimo di un figlio, i funerali di una persona cara… 

 

   

 

    

      

 Il peschium, su cui sorgeva il paese prima del terremoto del 1915. In alto: a sinistra la Codarda (in parte risparmiata dal sisma) e a destra il Colle S. Giovanni (oggi trasformato in belvedere). Poco più in basso i resti del terremoto: a sinistra la Chièja, a destra la Civitella.  

 

Un angoletto della Civitella sopravvissuto al sisma.

 

 

Le Cortine ed il Morrone (a destra).

 

 

Sotto, il Colle (a sin.) e la Miénnera-Codarda (a destra).    

 

 

 

14 Settembre, festa del Crocefisso: in processione al cimitero;  il paese in notturna.

 

   

 

LA “CAMPAGNA  

     La Forcella e la Viapiana; sotto, Cantenne e Colledardo.

 

       

 

     La Chiesa della Forcella (Addesia) e, sotto, quella della Salette, che fa parte dell’antica villa dei Tuzi-Tronconi.     

 

 

 

 

LA MONTAGNA  

 

     Gran parte del territorio di Pescosolido si affaccia su Sora. In alto il crinale (da sin.) Scalelle - Brecciosa - Punta Cardicola, al di là del quale si trovano Campo di Grano e la Val San Pietro e, ancora più in là, monte Cornacchia, le Cacchiete, Colle Buono e il monte Serrone. 

 

 

     Sotto, le Pózzera a Campo di Grano (1714). 

 

La Capanna ‘e Cantènne (Favuótte) com’era una volta (in alto a destra il monte Cornacchia, 2003)                

 

e, sotto, la Capanna ‘e Santucce a Puzze Crevane. 

 

 

   Il “canyon” Lacerno: il tratto che dalle falde del monte Serrone (sullo sfondo, innevato) scende alla Rótte ‘lla Paglia (Mandrino, in primo piano). “In questo tratto il torrente assume un aspetto selvaggio, incassandosi tra pareti di roccia a strapiombo, dove solo l’acqua gelida e scrosciante riesce ad incunearsi…”  

 

 

 

   

RESTI DELL’ACQUEDOTTO ROMANO ALL’IRCE  

L’interno della condotta. Sotto, la base di uno dei piloni che sostenevano il ponte (m. 1,70 x 1,43 x 1,03).  

 

 

 

QUATTRO BELLE FONTANE

La Canala  (f. D. G. Cicchinelli) e il Lavandaio .  

 

 

Carovenzo  e l’Acque Vive (“Bive, bi’, ca mó te rabbive”) .

 

   

 

UNA NOTA DI CRONACA - 11 febbraio 2002: Intitolazione della sala municipale a Gianni Panetta, il giovane parlamentare deceduto in un incidente stradale (era figlio di Paolino, per più lustri sindaco del paese). Tra le tante autorità arrivano in paese il presidente della Camera dei Deputati Pierferdinando Casini e il Governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio.

 

   

 

 

 

ARRIVEDERCI A PESCOSOLIDO !