CHE SIGNIFICA IL TOPONIMO “PESCOSOLIDO”?

 

Si è sempre detto e scritto che Pescosolido significa roccia dura, paese costruito su uno scoglio compatto e resistente. Ma a Luciano Santoro, avvocato esimio di Sora nonché profondo conoscitore di storia locale (è nipote di quel Domenico Santoro che scrisse Pagine sparse di storia alvitana), la cosa è sembrata troppo ovvia ed ha fatto una breve ricerca, al termine della quale mi ha scritto la lettera seguente, che riporto integralmente:

     

     “ Peschiesóllere, 11.7.2002.

Caro Ottavio, ecco la mia riflessione sulla possibile origine del nome di Pescosolido.

     La prima parte della parola ha sicuro riscontro nella voce PESCU(M), PESCU(LUM) usata nella bassa latinità per indicare una rupe a picco, pendente, a strapiombo (1) o, anche, macigno o roccia scoscesa (2).

     Essa è ancora largamente in uso nella toponomastica montana dell’Italia centromeridionale (Pescolanciano, Pescopagano ecc.) e anche da noi (Pescasseroli, Pescocostanzo, Peschio d’Alvito). Nella regione del basso Garigliano diviene CESCO e CIESCO (3).

     Problematica, invece, la seconda parte del toponimo sulla quale sono fiorite varie interpretazioni.

     Attenendomi alla forma antica di Péschie – Piéschie / sóllere propendo per la derivazione dal latino Solarium, volgarizzato in solaròlo, contratto in sòllaro (sòllere), con significato di assolato, solatìo.

     Dunque: territorio scosceso esposto al sole.

     Finamore (4) spiega la denominazione come espressione della volontà degli antichi abitatori di esaltare la caratteristica luminosità di un luogo.

     Del resto, la medioevale disposizione di Pescosolido giustifica, a parer mio, la designazione di terra soleggiata più che quella di territorio solido perché ricco di pietre, meno distintiva e – perché no? – anche meno romantica.

     Cordialità e saluti anche a Maria e ragazzi.

                                                              Luciano e Lalla

   Bibliografia essenziale

1 – E. Giammarco, D. A. M. – VI, Ed. Ateneo, Roma 1990, 296.

2 – G. B. Pellegrini, Toponomastica Italiana, Hoepli, Milano 1990, 194.

3 – A. De Santis, Saggi di toponomastica minturnese e della regione aurunca, Minturno 1990, 54.

4 – E. Finamore, Italia medioevale nella toponomastica, Roma 1991, 187.”

 

Effettivamente Pescosolido è sempre assolato, dalla mattina alla sera, in tutte le stagioni. A differenza dell’antica Sora e del lato destro della Valle Roveto, i cui abitanti, abbandonati dal sole fin dalle prime ore del pomeriggio, notavano in lontananza quel peschio ridente, baciato dal sole fin quasi al calar della notte e così, se è vera (come io ritengo) la tesi di Luciano Santoro, lo chiamarono solàre o solaròlo. D’altronde un peschio, qualsiasi peschio, può essere definito in diversi modi: “rosso” (dal colore della roccia)[1], “a seroli” se chiude un valico montano[2], “canale” se è situato lungo un canale[3], con il nome di una persona se si vuole indicare il proprietario[4]; può anche essere indicato senza specificazione alcuna[5], ma mai dovrebbe essere definito “solido”, poiché esso, il peschio, è già solido per sua natura (altrimenti che peschio sarebbe?).

Allora dobbiamo rivedere quanto è stato detto e scritto fino ad oggi? Mah! La cosa andrebbe approfondita, comunque, poiché non è solo questione di toponomastica.

Ottavio Cicchinelli



[1] Peschiorosso, in quel di Pescosolido (nella Valle Sabatina).

[2] Pescasseroli, in provincia dell’Aquila.

[3] Pescocanale, vicino Capistrello (AQ).

[4] Peschiamalvieri, in quel di Pescosolido.

[5] Pécchie in quel di Pescosolido, Peschio in quel d’Alvito.